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No saben lo que se pierden

Scritto da 4 Agosto 2021Giugno 14th, 2022Nessun commento
Sveva della Trullaia

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Il primo ottobre 2017 è stato un giorno indimenticabile. Era il compleanno di mia figlia, giorno ideale per una straordinaria sorpresa.
Un po’ di follia, una buona dose di sana inconsapevolezza, un pizzico di curiosità, il desiderio di stupire Lia ed eccoci a Lodi in un allevamento di cani Weimaraner: Royal Weim.
Essendo per lei una sorpresa le comunicammo che avremmo fatto una bella gita fuori porta diretti a visitare un vecchio monastero. Lei, ovviamente, non ne fu troppo felice, ma io le dissi che festeggiare con l’arte e la storia sarebbe stata buona cosa.

Giunti alle porte di questo allevamento, ci ritrovammo di fronte un cancello monumentale in ferro battuto: solo ad una bambina sarebbe potuto sembrare l’ingresso di un monastero!
Essendo piccolina, non riuscì a notare due grandi cani di bronzo posti in cima alle colonne del cancello.
La grande cancellata si aprì e ci corsero incontro un gruppetto di cani grigio argento di una eleganza sconcertante. Erano simpatici e giocherelloni e sembrava ci sorridessero. Poco dopo si palesò Dario, l’allevatore, un uomo elegante dallo sguardo tenero e profondo.
Pochi secondi e Lia comprese di trovarsi in un allevamento. Cominciò a gironzolare impazzita tra i cani grandi e piccoli mentre Dario ci fece accomodare nel suo studio, seguito dal suo bracco adulto.
Mi sentivo smarrita, sapevo in cuor mio che avremmo ceduto e che sarebbe stata un’avventura piuttosto impegnativa. Speravo che mio marito e i figli più grandi si mostrassero restii ma tutti, al contrario, si rivelarono molto interessati.

Il cane di Dario mi osservò, si avvicinò girandomi intorno come per mettermi alla prova e il mio sguardo incrociò il suo. Mi colpì a tal punto che mi scese una lacrima…
In quell’istante realizzai che il cane non era il sogno solo dei miei figli, era soprattutto il mio sogno, lo era sempre stato fin da bambina. Essendo seconda di sette figli, con una mamma e un papà che inspiegabilmente non amavano affatto gli animali, non avevo mai potuto neppure lontanamente immaginare di avere un cane.
Poi quel giorno tutto sembrò realizzabile!

L’intera famiglia sembrava entusiasta mentre Dario poneva a ciascuno delle domande e noi tutti a lui. Mi apparvero molto responsabili e realmente motivati tanto che al termine del nostro colloquio ecco palesarsi la domanda chiave: “Ma ci sarebbe un cucciolo disponibile per la nostra famiglia?
La risposta fu inaspettatamente negativa, mesi di attesa sarebbero occorsi!

Tornammo a casa rattristati e delusi, forse l’entusiasmo di quel pomeriggio si sarebbe spento tra le tante valutazioni che il tempo ci avrebbe indotto a fare. E, invece, il destino volle che l’indomani mattina molto presto Dario ci chiamò. Proprio quella notte, la notte del compleanno di Lia, era nata una femmina in più nella cucciolata dell’allevamento. Era previsto che nascessero sei piccoletti e, invece, nacquero in sette!
Rimanemmo tutti senza parole, ci sembrò di toccare il cielo con un dito!
A Lodi era appena venuta alla luce la nostra cucciola.

Si scatenò il toto nome: Petra, Tauriel, Ardesia…
Poi improvvisamente dal nulla un nome mise d’accordo tutti, Sveva!
Il nome Sveva, oltre ad essere un nome assai pertinente per un bracco dal portamento elegante, aveva anche un suo significato. Era un omaggio alla Puglia, terra di Federico II di Svevia, puer Apuliae!

I due mesi di svezzamento furono eterni, il nostro desiderio aumentava, si programmava, ci si informava, si sognava, si studiava come educarla. L’attesa si faceva incandescente e, finalmente, quel due dicembre arrivò.
Era una bella giornata di sole, la temperatura era clemente mentre l’emozione prosperava a dismisura. Tutti pronti per la nuova avventura, da quel giorno non saremmo più stati in sei, ma in sette!

Lia fu la prima a tenere tra le sue braccia quel fagotto! Eravamo tutti commossi e premurosi nei suoi confronti. Assai inesperti con i cani, tentammo di mettere in pratica da subito tutti i consigli teorici che l’educatrice ci aveva segnalato.
La prima notte Sveva dormì da sola con me, anzi per essere più corretta non dormimmo affatto né io né lei. La mia missione, secondo l’educatrice, sarebbe stata quella di tenerle compagnia per abituarla a quella stanza ma non avrei dovuto né toccarla né prenderla.
Praticamente una tortura! Rimpiango di non averla tenuta tra le mie braccia e sbaciucchiata!
I suoi occhioni azzurri imploravano coccole, facevo finta di dormire ma la spiavo, non resistevo, volevo godermi ogni momento, ero commossa ed euforica al tempo stesso.
Avevamo un cane, avevamo Sveva! Lo ripetevo a me stessa per convincermi che non era un sogno.

Sveva era già parte di me, di tutti noi.
La casa si riempì di visite di amici e parenti, di tenerezza, di attenzioni, di risate.
Lei era simpatica, goffa, buffa e tenera e il nostro sguardo era incollato su di lei.
L’ho amata fin da subito e ogni giorno sempre di più.
Ho persino coniato un nuovo linguaggio, ovviamente indecifrabile per gli altri ma comprensibile solo a noi due.

Da quel due dicembre abbiamo compreso la bellezza e la gioia che un cane può regalarci e non passa ora, non passa giorno in cui non cresca la nostra soddisfazione.
Lei è veramente straordinaria, delicata pur essendo di taglia grande, affettuosa, attenta, discreta, paziente, silenziosa, curiosa, festosa e partecipativa.
Mi segue ovunque, è la mia ombra, non conosco solitudine!
Quando viaggio mi manca tantissimo, mi faccio inviare foto o faccio video chiamate. Penso a come abbiamo potuto vivere senza un cane per così tanti anni.

Un giorno, eravamo in compagnia di un amico spagnolo e si avvicinò un signore che non amava i cani. Con aria convinta e distaccata, tipicamente ispanica, lui disse “No saben lo que se pierden!”. Non sanno che cosa si perdono!.
Aveva profondamente ragione! Noi non potremmo più fare a meno di lei, Sveva del nostro cuore!

Non mancherò di raccontarvi di tutti i cuccioli, anche randagi, che nascono alla Trullaia e della mia collaborazione con un’associazione di Locorotondo che si prende cura di tutti i cani randagi della zona, con un amore e una dedizione incondizionate.
Quest’anno sono nati alla Trullaia circa quindici cuccioli. Le mamme hanno fatto tanta fatica a trovare le energie per allattarli ed è stato emozionante poterle sostenere.
Se avessi potuto li avrei tenuti tutti… ma per fortuna oggi i cuccioli hanno tutti trovato casa, adottati da famiglie in tutta Italia!

 

🇬🇧 No saben lo que se pierden!

The 1st of October 2017 is an unforgettable day to me.

It was my daughter’s birthday, a perfect day for an extraordinary surprise.

A bit of madness, some good and healthy unconsciousness, a touch of curiosity, the wish to impress Lia, and we found ourselves in Lodi at a Weimaraner breeding centre: the “Royal Weim”. As it was a surprise, we told Lia we would make a tour in the countryside visiting an old monastery. She was obviously not so happy about it, but I told her that art and history are always a good reason to celebrate.

At the entrance of this breeding centre, we found ourselves in front of a huge wrought-iron gate. This could easily look like a monastery, to a girl’s eyes!

My little girl was not able to notice two big bronze dogs on top of the gate’s columns.

The big gate opened and a small group of grey-silver dogs run towards us; they looked incredibly elegant, funny and playful and somehow smiling at us.

Soon afterwards Dario came, an elegant man with a tender and deep look.

Lia soon realized she found herself in a breeding centre. She started running like crazy among dogs of all sizes, while Dario took us to his office, followed by his adult bracco. I felt a bit lost, I knew in my heart that we would surrender to this quite challenging experience. I hoped my husband and my elder kids would be reluctant, but they appeared very interested instead.

Dario’s dog stared at me, turned around so as to test me, when soon our eyes met. I was so much impressed, that a tear came down…

At this moment I realized that a dog was not only my children’s dream, it was mine as well. I was the second of seven children, my parents strangely did not like animals and I couldn’t even imagine to have a dog at home. And on this special day everything came to reality!

The entire family was enthusiastic while Dario asked us questions and we did the same with him.

My family seemed very responsible and really motivated. We finally asked: “Is there a puppy here for us?” The response was unexpectedly negative, we would have to wait months to have one!

We got back home very sad and disappointed, maybe our excitement would soon turn off. However, the day after in the early morning, Dario phoned us. Exactly that night, on Lia’s birthday, a puppy girl was born in the breeding centre. Only six puppies were expected to be born, but they were seven now! We were speechless, it was like touching the sky! Our puppy girl had just come to light in Lodi.

We were all trying to propose a name: Petra, Tauriel, Ardesia…

A name came out of the blue and convinced us all: Sveva!

The name Sveva is suitable for such an elegant dog, and has a special meaning. It is a tribute to Apulia, land of Federico 2nd of Swabia, “puer Apuliae”!

The following two months while Sveva got weaned at the breeding centre, were endless for us; we were excited and looked forward to collecting it, making plans and learning how to raise it properly. The waiting was glowing and finally on December 2nd we could bring it home. Ready for the new adventure starting from that date, my family would be no longer composed by six, but by seven members!

Lia was the first one to keep this little bundle in her arms! We were all moved and caring. Completely inexperienced with dogs, we tried to put in practice the advice we got from the educator. The first night Sveva slept with me – to be true, neither of us slept at all -. According to the educator, my aim was to keep it company so as to let it get used to the room, without touching or holding it at all.

A real torture! I regret not having held it in my arms covering it with kisses!

Its blue eyes were begging for cuddles, I pretended to be asleep, although I could not resist spying on it, I wanted to enjoy every moment, moved and euphoric at the same time. We owned a dog, we had Sveva! I repeated this to myself, just to be sure I was not dreaming.

Sveva was already part of me, part of us. Our home got full of friends, relatives, tenderness and laughing.

It was cute, clumsy, funny and sweet, and we couldn’t take our eyes off it. I’ve been loving it from the first moment, and each day even more.

I also invented a new language, understandable just by the two of us.

Starting from that December, we appreciate the beauty and happiness a dog can offer, and this awareness is not yet over, every single day our satisfaction grows.

Sveva is really extraordinary, delicate in spite of the big size, loving and discrete, patient, quiet, curious and joyful.

It always follows me anywhere like a shadow, I never experience loneliness!

Whenever I’m travelling, I miss it very much, I need to see its photos and videos. I can hardly realize how I could live all my life without a dog by my side.

One day, while we were talking with a Spanish friend, we bumped into a man who did not love animals at all. In a convinced and detached manner, our friend said: “No saben lo que se pierden!” You don’t know what you are missing! He was fully right! We couldn’t live without it, Sveva of our heart!

I won’t forget to tell you how many puppies are born at Trullaia, and about my collaboration with an association in Locorotondo hosting street dogs with great love and devotion. This year about 15 puppies were born at Trullaia. Their mums had so much effort feeding them, and it was exciting for us assisting them.

I wish I could adopt them all… luckily all puppies found a home in the meantime, adopted by families all over Italy!

Maria Alessandra de Leonardis

Ciao! Sono Maria Alessandra. Vivo a Milano da 25 anni, ma sono nata a Bari dove ho vissuto fino ai 27 anni e dove torno tutte le volte che posso. In questo blog racconto la Puglia e la (mia) vita, convinta che le cose speciali siano quelle semplici! Seguimi su Instagram e Facebook, mi trovi cercando @latrullaia

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